La povertà educativa
La condizione di povertà educativa di un minore è multidimensionale, frutto del contesto economico, sanitario, familiare e abitativo, della disponibilità o meno di spazi accessibili, dell’assenza di servizi di cura e tutela dell’infanzia: essa non è solo legata alle cattive condizioni economiche, ma è povertà di relazioni, isolamento, cattiva alimentazione e scarsa cura della salute, carenza di servizi, di opportunità educative e di apprendimento non formale. La povertà educativa, insidiosa quanto e più di quella economica, priva bambini e adolescenti della possibilità di apprendere e sperimentare, scoprendo le proprie capacità, sviluppando le proprie competenze, coltivando i propri talenti ed allargando le proprie aspirazioni.
La povertà educativa investe anche la dimensione emotiva, della socialità e della capacità di relazionarsi con il mondo. Si creano così le condizioni per lo sfruttamento precoce nel mercato del lavoro, per l’abbandono e la dispersione scolastica (nelle loro diverse manifestazioni), per fenomeni di bullismo e di violenza nelle relazioni tra pari.

La povertà educativa investe anche la dimensione emotiva, della socialità e della capacità di relazionarsi con il mondo. Si creano così le condizioni per lo sfruttamento precoce nel mercato del lavoro, per l’abbandono e la dispersione scolastica (nelle loro diverse manifestazioni), per fenomeni di bullismo e di violenza nelle relazioni tra pari.
Il Fondo
Il Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile è un’iniziativa nazionale nata per rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori.

In attuazione a quanto disposto dall’art. 1, commi 392 e 393, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Presidente di Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, hanno firmato, in data 29 aprile 2016, il “Protocollo d’Intesa” per la creazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, destinato “al sostegno di interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”.

Il Fondo è stato istituito dall’Acri e gestito dall'Impresa Sociale "Con i Bambini", con il compito di assicurarne la gestione, e viene alimentato dai versamenti effettuati annualmente dalle Fondazioni di origine bancaria, alle quali è riconosciuto un credito d’imposta.
In attuazione a quanto disposto dall’art. 1, commi 392 e 393, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Presidente di Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria, hanno firmato, in data 29 aprile 2016, il “Protocollo d’Intesa” per la creazione del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, destinato “al sostegno di interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”.
Il Fondo è stato istituito dall’Acri e gestito dall'Impresa Sociale "Con i Bambini", con il compito di assicurarne la gestione, e viene alimentato dai versamenti effettuati annualmente dalle Fondazioni di origine bancaria, alle quali è riconosciuto un credito d’imposta.
