Il Monte di pietà di Gorizia
Erano le persone indigenti, in stato di bisogno, quelle che si rivolgevano al Monte di pietà fin dal 1831, anno in cui apriva al pubblico insieme all’annessa Cassa di risparmio. Persone che vi si recavano per impegnare oggetti spesso di grande valore affettivo, come fedi, ciondoli con fotografie di persone amate, in un caso addirittura contenenti ciocche di capelli, oltre ad altri gioielli di varia natura, come il bracciale che riporta inciso “Anna”, nome di quella che presumibilmente ne fu la proprietaria.
Alcuni di questi monili sono ancora conservati nel caveau dell’edificio: si tratta di quelli mai rivendicati, rimasti per così dire “in sospeso”, in una condizione di non appartenenza e che oggi raccontano storie personali e familiari che alimentano la nostra immaginazione.
