Si tratta di un manoscritto membranaceo in caratteri gotici arricchito da decorazioni policrome che rivelano lo stretto rapporto con la contemporanea miniatura veneziana dei manoscritti liturgici della basilica di San Marco.
Il volume rappresenta uno dei tredici codici liturgici di grande valore storico, religioso e culturale, di rara bellezza, decorati con iniziali miniate e ornamenti floreali, di cui la Fondazione Carigo ha finanziato il restauro. Questi codici miniati sono una importante testimonianza delle radici culturali e religiose del territorio.
Con la soppressione nel 1751 del Patriarcato di Aquileia, che segnò la fine di un’istituzione millenaria di grande influenza religiosa e politica, il territorio ecclesiastico fu riorganizzato con la creazione della Arcidiocesi di Gorizia, sotto il controllo dell’Impero asburgico, e di Udine, sotto il dominio della Repubblica di Venezia. Il prezioso tesoro della basilica patriarcale di Aquileia, comprendente reliquie, suppellettili, arredi sacri, manoscritti e opere d’arte fu diviso tra le due arcidiocesi. Il volume ora esposto è parte di questo prezioso patrimonio.
All’interno della mostra “Gorithia - Tra le pieghe del tempo” rimane visibile – in questo caso fino al 3 settembre - lo splendido Iter Sancti Sepulcri, manoscritto membranaceo del 1396, di proprietà della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg e conservato all'Archivio di Stato di Gorizia, che narra il viaggio penitenziale a Gerusalemme di due nobili del tempo: il diplomatico goriziano Michele da Rabatta e il capitano di ventura friulano Morando di Porcia.
Unico resoconto di un pellegrinaggio medievale conservato nell'Italia nord-orientale l’Iter Sancti Sepulcri è anche il solo manoscritto di questo genere, in tutto il panorama italiano, a essere arricchito da disegni e immagini realizzati lungo il percorso, che ritraggono fortezze e roccaforti e svelano un probabile interesse degli autori anche per gli aspetti non strettamente religiosi del loro viaggio.
Una vera e propria avventura tradotta in un racconto memorabile e appassionante: a bordo di una galea mercantile salpata da Venezia il 27 agosto 1396, i due nobili seguirono un itinerario, ripercorso nel dettaglio nel manoscritto, che toccò i porti della costa adriatica, le isole ioniche, il Peloponneso, Rodi e infine Beirut e Giaffa. Da lì, a dorso d'asino, raggiunsero Gerusalemme e gli altri luoghi del Vangelo, in una ricerca fisica e spirituale delle testimonianze della vita di Gesù.
La mostra dedicata al prezioso manoscritto del Tesoro di Aquileia e all'Iter Sancti Sepulcri, così come il percorso "Gorithia - Tra le pieghe del tempo", allestiti nella sede della Fondazione Carigo (via Carducci 2 – Gorizia), sono visitabili a ingresso gratuito venerdì 8 agosto dalle 16 alle 19 (visite alle 16 e 17.30), sabato 9 e domenica 10 agosto dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 (visite guidate alle 10, 11.30, 16 e 17.30), poi chiuderà per una pausa estiva per riaprire a partire dal 25 agosto da lunedì a venerdì dalle 16 alle 19 (visite alle 16 e 17.30), sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 (visite alle 10, 11.30, 16 e 17.30).
Per informazioni e prenotazioni: www.fondazionecarigo.it