PRESENTA UN
PROGETTO

Mostre agricole ed artigianali del mobile Gorizia

Gino De Finetti

1936

Informazioni

Titolo Mostre agricole ed artigianali del mobile Gorizia
Acquisizione LEG
Autore Gino De Finetti
Categoria Cartello istituzionale
Collocazione Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia
Cornice
Dimensioni 24x17 cm
Epoca 1936
Iscrizioni Firmato [al centro dx]: Finetti
Materiale tecnica Stampa litografica a colori su cartone
N inventario FC 066
N inventario fotografico F:\JPG 066
Nomefile Scheda 066.xls
Proprieta Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Provenienza Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa, Udine
Restauri 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 18 ottobre 2007
Stampa Litografia G. Chiesa - Udine
Stato conservazione Buono
Valore assicurativo 00,00/000,00 Euro
Bibliografia R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
R. Curci, Antonio Bauzon cartellonista e poeta, Romans d'Isonzo, 1983, pp. non numerate.
P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002.
AA.VV., Gino De Finetti. Manifesti, dipinti e disegni, Edizioni Marsilio, Venezia, 1999.
Note Gino De Finetti è l'autore del cartello, datato 1936, realizato per promuovere le Mostre Agricole ad Artigianali del Mobile promosse dal Consiglio Provinciale dell'Economia Corporativa di Gorizia: una natura morta composta da una candida brocca accanto alla quale un cavolo e gustose ciliegie, rosse come lo sfondo, racconta la quotidianità e le atmosfere di luoghi cari e familiari. Tale immagine trova assonanza con i manifesti realizzati da Gigi Vidris per promuivere le Settimane del Vino istriano. Figlio dell'ingegnere Giambattista, di antica famiglia di Gradisca, e di Anna Radaelli, padovana, Gino De Finetti nacque a Pisino d'Istria il 9 agosto 1877. La professione paterna condusse in seguito la famiglia a Tarvisio, Vienna, Gorizia, Innsbruck e, dal 1884, a Trieste dove cominciò anche a frequentare lo studio dei pittori Scomparini e Zuccaro. Sovente in questi anni egli trascorreva le vacanze nelle proprietà della famiglia in Friuli (Gradisca, Latisana, Udine), dove restava affascinato dai nobili e begli edifici e dalla dolcezza del paesaggio, ma dove aveva anche la possibilità di sviluppare il suo interesse per i cavalli, fin dagli anni giovanili uno dei soggetti preferiti delle sue opere. L'istintiva vena ironica e la feconda pratica della caricatura lo portavano intanto a prediligere, nella rappresentazione, il momento della sintesi, della riduzione all'essenziale. Coerentemente con questo indirizzo il De Finetti decise di stabilirsi a Monaco, dove si dedicò al cartellonismo e divenne uno dei più importanti collaboratori di riviste satiriche come Simplicissimus e Jugend. Tali impegni, oltre a renderlo economicamente indipendente, rispondevano ad una scelta programmatica, come ebbe a precisare l'artista stesso più tardi in una sua "confessione" (in La Panarie, 1937). Visse poi a Parigi e a Berlino dove si trasferì definitivamente e sposò Martha Bermann, originaria di Hannover, continuando ad avere contatti con l'Italia. Nel 1934, come conseguenza dell'avvento dei nazismo, i coniugi abbandonarono la Germania e si stabilirono nella vecchia dimora di Corona (Gorizia), dove, nonostante la vita piuttosto schiva e appartata, l'artista proseguì la sua
attività, dipingendo e disegnando molto, ma anche collaborando come illustratore a riviste italiane come La Lettura e Il Cavallo italiano e al quotidiano La Gazzetta dello sport; né troncò il sodalizio con l'editore berlinese Ullstein, per il quale lavorò fino alla morte. Copiosa fu in questo periodo la sua produzione ad olio ma continuò comunque a prediligere la grafica e a dedicarsi con grande impegno all'illustrazione: sono della fine del quarto decennio le decine e decine di disegni e schizzi, in cui innumerevoli figurine mobilissime, silhouettes scattanti, macchiette appena abbozzate illustrano episodi della Guerra gradiscana dello storico seicentesco Faustino Moissesso. Ancora nel pieno della sua attività, De Finetti morì improvvisamente a Gorizia il 5 agosto 1955.
Riferimenti Vedi scheda autore
Vedi scheda Stabilimento Passero-Chiesa
Vedi scheda pubblicità commerciale

Scopri lo Smart Space


IL NUOVO SPAZIO ESPOSITIVO DIGITALE NELLA SEDE DELLA FONDAZIONE A GORIZIA

edit

risorsa