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PROGETTO

Giapponeseria

Anonimo

Anni '20 del '900

Informazioni

Titolo Giapponeseria
Acquisizione LEG
Autore Anonimo
Categoria Campione di calendario
Collocazione Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia
Cornice
Dimensioni 43,5x31 cm
Epoca Anni '20 del '900
Iscrizioni
Materiale tecnica Stampa litografica a colori su cartone
N inventario FC 054
N inventario fotografico F:\JPG 054
Nomefile Scheda 054.xls
Proprieta Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Provenienza Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa, Udine
Restauri 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 18 ottobre 2007
Stampa Litografia E. Passero di G. Chiesa - Udine
Stato conservazione Buono
Valore assicurativo 300,00/400,00 Euro
Bibliografia R. Curci, "Pionieri" del manifesto: la ditta Chiesa di Udine, in 150 manifesti del Friuli - Venezia Giulia. Vita e costume di una regione 1895-1940, Padova, 1982, n. 130.
M. Gallo, I manifesti nella storia del costume, Mondadori Editore, Milano, 1972.
P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002.
Note Campione di calendario. La scena riprodotta raccoglie quelli che all'epoca venivano considerati i principali tòpoi del mondo orientale: compaiono così nell'immagine un uomo ed una donna che indossano fregiati kimono - i costumi nazionali giapponesi - , seducenti ventagli, lampade di carta ed ombrellini rigorosamente dipinti a mano e, naturalmente, i fiori di loto, principesche piante acquatiche caratteristiche della terra nipponica. La moda per le giapponeserie, che sostituì quella settecentesca per le chinoiserie, era iniziata attorno alla metà degli anni Cinquanta dell'800, grazie alla fine dell'isolamento politico ed economico che il Giappone aveva decretato nel 1637. L'interesse per l'arte nipponica si diffuse rapidamente, a partire dalla Francia, ove ebbe grande influsso anche sulla pittura: si pensi all'influenza che ebbe sul grande maestro impressionista Claude Monet, collezionista di stampe e oggetti giapponesi, ma anche vari altri artisti francesi ed inglesi contemporanei ne subirono il fascino. In Inghilterra questa tendenza, sviluppatasi dopo la presentazione ufficiale di una intera collezione di opere giapponesi appartenente all'ambasciatore Alcock all'Esposizione Internazionale di Londra del 1862, servì come spunto di rinnovamento. Il successo di negozi che vendevano oggetti provenienti dal Giappone (il primo fu Farmer & Rogers, il più rinomato era Liberty in Regent Street) rappresentò un contributo importante all'affermarsi del gusto per la decorazione d'interni ed alla formazione dello stile floreale in questa nazione e nell'intera Europa.
Riferimenti Vedi scheda autore
Vedi scheda Stabilimento Passero-Chiesa
Vedi scheda pubblicità commerciale

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