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PROGETTO

Banca di Spilimbergo

Anonimo

1925

Informazioni

Titolo Banca di Spilimbergo
Acquisizione LEG
Autore Anonimo
Categoria Almanacco promozionale
Collocazione Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia
Cornice
Dimensioni 28x36 cm
Epoca 1925
Iscrizioni
Materiale tecnica Stampa litografica a colori su carta
N inventario FC039
N inventario fotografico F:\JPG 039
Nomefile Scheda 039.xls
Proprieta Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Provenienza Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa,Udine
Restauri 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd.
Stampa Litografia E. Passero di G. Chiesa - Udine
Stato conservazione Buono
Valore assicurativo 000,00/000,00 Euro
Bibliografia P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002.
M. Gallo, I manifesti nella storia del costume, Mondadori, Milano, 1972.
A. Villari (a cura di), L'arte della pubblicità. Il manifesto italiano e le avanguardie 1920-1940, Silvana Editoriale, Milano, 2008.
G. Guarino, G. Toniolo (a cura di), La Banca d'Italia e il sistema bancario 1919-1936, Laterza, Roma-Bari, 1993.
Note Almanacco dell'anno 1925 per la sede di Splinimbergo, fondata nel 1896, della Banca d'Italia. Il primo importante ciclo di vita della Banca può essere racchiuso tra l’anno della sua nascita, il 1893, e l’affermazione esplicita della sua natura pubblica, nel 1936. La legge bancaria del 10 agosto 1893, istituita dalla Banca d’Italia, fu fondamentale perché ridefinì il sistema della circolazione cartacea, pose le premesse per il risanamento degli istituti di emissione, avviò il processo di transizione verso una banca di emissione unica. In quegli anni l’istituto di credito iniziò concretamente a emarginare gli interessi degli azionisti privati e ad affermare l’adesione dell’Istituto a obiettivi pubblici. D’altra parte, la Banca rimaneva una società per azioni privata, che esercitava la facoltà di emissione monetaria in regime di concessione. Parte notevole nell’evoluzione della Banca ebbe poi la nomina, nel 1900, di Bonaldo Stringher a Direttore Generale della Banca. In età giolittiana l’Istituto seppe conciliare la stabilità finanziaria e del cambio con il sostegno all’attività produttiva e nel 1902 fu raggiunta la vecchia parità della lira con l’oro. Nel 1906 la conversione della Rendita Italiana fu curata con successo dalla Banca; si affermò così definitivamente la sua funzione di banchiere e quindi di consulente del Governo, ruolo che andava ad aggiungersi a quello precedente di tesoriere. In parallelo con la ripresa economica e il processo di industrializzazione, il sistema creditizio era cambiato: nello spazio creatosi con la crisi del 1893-94 – che vide il fallimento delle due più importanti banche mobiliari – si sviluppò un sistema nuovo in cui il grosso dell’intermediazione creditizia cominciò a passare dai tre istituti di emissione superstiti (Banca d’Italia, Banco di Napoli e Banco di Sicilia) alle grandi banche miste di recente fondazione (Banco di Roma, Banca Commerciale Italiana e Credito Italiano). Nel 1907 la Banca d’Italia intervenne efficacemente per arginare una grave crisi finanziaria, stabilendo la propria funzione di prestatore di ultima istanza e consolidando sul campo la propria reputazione. Alla vigilia della prima guerra mondiale la Banca d’Italia rivestiva
una posizione centrale nel panorama finanziario nazionale mentre nel primo dopoguerra effettuò, d’accordo con il Governo, imponenti operazioni di salvataggio. Per effetto di questi provvedimenti, l'Istituto, abbandonando il vecchio ruolo di “banca di circolazione”, venne ad assumere funzioni di vera e propria banca centrale e di organo di controllo del sistema creditizio e si accentuò il suo carattere sostanziale di ente pubblico.
Riferimenti Vedi scheda autore
Vedi scheda Stabilimento Passero-Chiesa
Vedi scheda pubblicità commerciale

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