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PROGETTO

Ditta Giusto Vuga

Anonimo (Pietro Antonio Sencig?)

Anni '30 del '900

Informazioni

Titolo Ditta Giusto Vuga
Acquisizione LEG
Autore Anonimo (Pietro Antonio Sencig?)
Categoria Cartello pubblicitario
Collocazione Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia
Cornice
Dimensioni 47,5x32,5 cm
Epoca Anni '30 del '900
Iscrizioni
Materiale tecnica Stampa litografica a colori su carta
N inventario FC031
N inventario fotografico F:\JPG 031
Nomefile Scheda 031.xls
Proprieta Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Provenienza Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa ,Udine
Restauri 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 18 ottobre 2007
Stampa Lit. G. Chiesa - Udine
Stato conservazione Buono
Valore assicurativo 000,00/000,00 Euro
Bibliografia P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002.
M. Gallo, I manifesti nella storia del costume, Mondadori, Milano, 1972.
A. Villari (a cura di), L'arte della pubblicità. Il manifesto italiano e le avanguardie 1920-1940, Silvana Editoriale, Milano, 2008.
E. Morini, Storia della moda. XVIII-XXI secolo, Edizioni Skira, Milano, 2011.
Note Cartello pubblicitario dell'antico negozio di confezioni Vuga, sartoria di "primo ordine" per uomo e signora in Corso Vittorio Emanuele (poi Corso Verdi) a Gorizia. Protagonisti una donna, un uomo ed un giovane ragazzo che indossano raffinati abiti sartoriali. Dopo gli anni di privazioni e paure della guerra, gli anni ’20 si aprono come una nuova epoca di benessere e ottimismo. La società è pervasa da un nuovo senso di libertà e speranza che porterà a chiamare questo decennio gli "anni ruggenti". Il razionalismo e la passione per le geometrie, oltre all’arte e all’architettura, influenza anche la moda. Gli abiti ora sono semplici, pensati soprattutto per lasciare la maggior libertà possibile nei movimenti: le linee sono dritte, i tessuti morbidi, la vita bassa, le gonne sempre più corte. I capelli per la prima volta vengono tagliati corti e i cappelli sono piccole cloche calzate fino alle sopracciglia. Anche l’ideale di bellezza cambia radicalmente: ora la donna, come un’eterna adolescente, deve avere seno e vita inesistenti e fianchi stretti. Anche nel fisico, come nell’abbigliamento, le curve vengono sostituite delle linee dritte. In contrasto con l’abbigliamento femminile costituito da abiti che si fanno vanto di distinguersi l’uno dall’altro per colore, foggia o decori, l’abbigliamento maschile cerca l’omologazione. Regole precise e inderogabili definiscono nel dettaglio come deve essere l’abito per ogni circostanza tanto che ogni completo è distinguibile da quello degli altri uomini presenti nella stessa sala solo, eventualmente, per la qualità del tessuto e della fattura. La precisione e l’accuratezza del taglio diventano quindi elementi determinanti e tenuti in gran conto, e le tecniche sartoriali subiscono una sensibile evoluzione permettendo di creare capi che seguano con maggior precisione ed eleganza le linee del corpo, pur non compromettendo la libertà di movimento. Questo farà del sarto da uomo un artigiano estremamente specializzato, a cui le donne stesse si rivolgono per far realizzare i loro tailleur.
Riferimenti Vedi scheda autore
Vedi scheda Stabilimento Passero-Chiesa
Vedi scheda pubblicità commerciale

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