
Informazioni
Titolo | E. Galante, San Michele, monografia storico-militare a cura delle Associazioni nazionali Mutilati e Invalidi Di Guerra, Sezione di Gorizia |
Acquisizione | LEG |
Autore | Tullio Crali |
Categoria | Manifesto istituzionale |
Collocazione | Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia |
Cornice | |
Dimensioni | 38x29 cm |
Epoca | 1933 |
Iscrizioni | Firmato [basso dx]: Crali |
Materiale tecnica | Stampa litografica a colori su carta |
N inventario | FC030 |
N inventario fotografico | F:\JPG 030 |
Nomefile | Scheda 030.xls |
Proprieta | Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia |
Provenienza | Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa,Udine |
Restauri | 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 18 ottobre 2007 |
Stampa | Litografia G. Chiesa - Udine |
Stato conservazione | Buono |
Valore assicurativo | 000,00/000,00 Euro |
Bibliografia | P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002.
M. Gallo, I manifesti nella storia del costume, Mondadori, Milano, 1972. A. Villari (a cura di), L'arte della pubblicità. Il manifesto italiano e le avanguardie 1920-1940, Silvana Editoriale, Milano, 2008. |
Note | Uno dei documenti dell’attività pubblicistica di Crali per la tipografia udinese è l’illustrazione della copertina del volume storico-militare di Enrico Galante, San Michele, stampato dallo Stabilimento Tipografico Librario G. Paternolli a Gorizia e dallo Stabilimento Arti Grafiche di G. Chiesa nel 1933, che affida al nero, bianco e rosso la raffigurazione del campo di battaglia del San Michele, sintetizzando la scenografica decorazione parietale realizzata dall’artista l’anno precedente per lo stand di Gorizia al Padiglione del Turismo della Fiera di Milano così ricordata da “L’Eco dell’Isonzo” (12 aprile 1932): “Per questo stand progettato da Umberto Cuzzi [...], il pittore goriziano Tullio C. Crali ha dipinto un sintetico panorama dei campi di battaglia dell’Isonzo, che è riuscito un’opera artistica e pittorica commedevolissima”. La qualità e l’impatto visivo della grafica pubblicitaria di Crali si uniscono all’innato dono della comunicazione e alla capacità di declinare le scelte figurative in base alle esigenze della committenza. Crali collaborò con Galante anche per la monografia I campi di battaglia illustrati - Basso Isonzo e Carso, Gorizia, Medio e Alto Isonzo, edito nel 1931 dalle Grafiche udinesi "E. Chiesa". Tullio Crali (Igalo, 6 dicembre 1910 – Milano, 5 agosto 2000) è stato un pittore italiano. Di famiglia zaratina, nacque in un piccolo paese delle Bocche di Cattaro nell'attuale Montenegro, ove il padre lavorava temporaneamente. Visse a Zara fino al 1922, quando con la famiglia si trasferì a Gorizia. Scoprì il futurismo a quindici anni, mentre era studente all'istituto tecnico della città, e fu influenzato nei suoi primi lavori da Giacomo Balla e Enrico Prampolini. Nel 1928 volò per la prima volta, e l'anno successivo - quello in cui nacque l'aeropittura futurista - si mise in contatto con Filippo Tommaso Marinetti ed entrò ufficialmente nel movimento futurista. Dopo le sue prime mostre in Italia, Marinetti lo invitò ad esporre a Parigi nella prima mostra di aeropittori italiani: era il 1932. Divenne poi amico personale di Marinetti. Dopo la seconda guerra mondiale rimase fedele alla poetica futurista. Dapprima esercitò a Torino, si trasferì poi a Parigi (1950 - 1958, in quegli anni ideò le sassintesi), poi ancora al Cairo (1962 - 1966, insegnò alla scuola d'arte italiana). Dal 1966 fino alla morte visse a Milano. Lì cominciò a raccogliere e catalogare le carte e i documenti che lo riguardavano; nel 1999 ha donato questo suo fondo al MART di Rovereto insieme a 41 opere, cui - nell'anno della morte - faranno seguito altre 48. Tullio Crali, per sua espressa volontà, è sepolto nel cimitero di Macerata dove riposa insieme al figlio Massimo (deceduto il 3 febbraio 2008), città dove risiedono sua moglie Adolfina Savelli e le tre nipoti Marzia, Vibia e Lavinia. |
Riferimenti | Vedi scheda autore
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