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PROGETTO

Donna con pulcinella e pavone

Mariano Palmin

1925

Informazioni

Titolo Donna con pulcinella e pavone
Acquisizione LEG
Autore Mariano Palmin
Categoria Bozzetto pubblicitario
Collocazione Palazzo Della Torre, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, via G. Carducci n. 2, Gorizia
Cornice
Dimensioni 19x29 cm
Epoca 1925
Iscrizioni Firmato e datato [all'interno dell'ovale basso dx]: M. Palmin 1925
Materiale tecnica Bozzetto - Matita e tempera su carta
N inventario FC016
N inventario fotografico F:\JPG 016
Nomefile Scheda 016.xls
Proprieta Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia
Provenienza Archivio Grafiche Giuseppe Chiesa,Udine
Restauri 2009, Laboratorio Eucore, Autorizzazione Soprintendenza dd. 18 ottobre 2007
Stampa Litografia E. Passero di G. Chiesa - Udine
Stato conservazione Buono
Valore assicurativo 000,00/000,00 Euro
Bibliografia P. Delbello, A. Pericin, B. Pompei (a cura di), Nei dintorni di Dudovich. Per una storia della "piccola" pubblicità e dei suoi grandi autori, Edizioni Modiano, Trieste, 2002.
M. Gallo, I manifesti nella storia del costume, Mondadori, Milano, 1972.
A. Villari (a cura di), L'arte della pubblicità. Il manifesto italiano e le avanguardie 1920-1940, Silvana Editoriale, Milano, 2008.
M.M. Dan, S. Gregorat, Museo Revoltella Trieste. La donazione Kurländer, Edizioni Modiano, Trieste, 2006.
Note Già agli inizi del Novecento la donna rappresenta in tutta la sua femminilità il più efficace strumento di persuasione, la perfetta testimonial, come si usa dire oggi nel linguaggio pubblicitario, per qualsiasi prodotto. Interpreta con efficacia tale concetto lo scultore e disegnatore Mariano Palmin che, in un bozzetto di piccolo formato destinato probabilmente alla rèclame di zuccherosi bonbon, racconta l’aggraziata persuasione femminile ritraendo una donna provocante, in abiti sontuosi, la quale, sigaretta in una mano, cerca di afferrare con l’altra, in un gesto teatrale, quello che pare essere un delizioso cioccolatino. Appoggiato sul suo pallido braccio, quasi a farle da ingombrante quanto originale copricapo, un pavone color smeraldo, a coronare vanità ed eleganza della tizianesca dama. Un’immagine evocatrice di desiderio: che poi tale desiderio sia rivolto all’istrionica, provocante fanciulla o alle dolci prelibatezze poco importa, l’importante è che esso venga suscitato. Il disegno, realizzato da Palmin nel 1925, richiama in alcuni tratti la vezzosa teatralità della dama mascherata ideata soltanto un anno prima da Marcello Dudovich per le ciprie e profumi Gi Vi Emme. Nel bozzetto mancano certamente la sintesi e l’acuta intuizione proprie dell’artista triestino che tanto incisivamente ha segnato la storia del cartellonismo italiano, la sua capacità di narrare con segno indistinguibile la “cronaca mondana” attraverso la moda, ma dall’esempio di Dudovich il Palmin coglie l’idea di un’istrionica seduzione come potente mezzo di sollecitazione e sinuosa esortazione. In colore più tenue, sempre all'interno dell'ovale dipinto, in morbido corsivo la scritta "Illka", quasi certamente il marchio del prodotto. L'opera è firmata da Mariano Palmin (1894-1946), scultore tristino la cui notorietà rimase circoscritta all'ambito locale. Scarse sono le notizie bibliografiche sull'autore: allievo della sezione artistica della Scuola Industriale di Trieste, studiò a Milano sotto la guida dello scultore Ambrogio Pirovano ed esordì nella sua città natale con le decorazioni del Tempio israelitico e quello dei pregiati soffitti della RAS. Negli anni '20 realizzò
le decorazioni plastiche della Pescheria con figure, pesci e molluschi. Espose con successo alla Permanente di Piazza Unità del 1928 e tra il 1930 e il '42 partecipò a cinque Sindacali. Sul piano stilistico Palmin si mantenne fedele a un sobrio naturalismo, vicino alle monumentali e nitide volumetrie del Novecento italiano. Nell'ultima produzione semplificò ulteriormente le forme e si avvicinò allo stile del maestro jugoslavo Ivan Mestrovich.
Riferimenti Vedi scheda autore
Vedi scheda Stabilimento Passero-Chiesa
Vedi scheda pubblicità commerciale

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